Qualità dell’aria indoor. Come combattere il nemico in casa con l’aiuto dell’OMS

Attorno a noi tutto è materia e la materia respira.

In un mondo gravato dal peso della problematica ambientale, gli interrogativi sono tanti e nemmeno le quattro mura delle abitazioni riescono più a tutelare la qualità della nostra vita.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha da tempo posto la sua attenzione sulla qualità dell’aria che respiriamo, sia all’aperto che all’interno degli edifici. Sebbene spesso ci concentriamo sulle questioni legate all’inquinamento atmosferico esterno, l’aria che respiriamo all’interno delle nostre case, uffici e altri spazi chiusi gioca un ruolo cruciale sulla nostra salute.

Secondo i dati raccolti dall’OMS: i livelli di inquinamento indoor sono 5 volte superiori a quelli outdoor e hanno come conseguenza l’insorgere di asma e allergie nel 10% della popolazione mondiale. Questi dati non sono da sottovalutare se si considera che passiamo il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi.

La consapevolezza dell’opinione pubblica circa l’inquinamento degli ambienti interni sembra essere molto indietro rispetto al grado di consapevolezza circa l’inquinamento atmosferico.

Per questo motivo fin dal 2009 l’OMS si preoccupa di stilare un documento denominato “Linee guida OMS sull’aria indoor”, esattamente come fa per darci dei consigli di miglioramento circa l’inquinamento atmosferico. Vediamo dunque le Linee guida aggiornate al 2023.

Definizione di qualità dell’aria indoor

Innanzitutto ci si chiede cosa significa qualità dell’aria?

Per l’OMS, quando si parla di qualità dell’aria indoor, ci si riferisce alla misura e al controllo dei livelli di inquinanti presenti all’interno degli edifici, che possono influenzare la salute e il comfort delle persone che li abitano.

La seconda domanda che ci si pone è quindi: da dove vengono questi inquinanti?

Per la verità provengono da una quantità variegata di fonti: ad esempio fumo di tabacco, combustione di carburanti fossili, esalazioni dei materiali da costruzione, prodotti per la pulizia, elettrodomestici e persino le persone stesse. Ma vediamoli un po’ più nello specifico…

I principali inquinanti e le loro fonti

Le linee guida dell’OMS identificano diversi inquinanti principali. Tra questi, il biossido di carbonio (CO2), i composti organici volatili (COV), le particelle sospese o materiale particolato aerodisperso (PM), l’umidità ed il fumo di tabacco sono di particolare rilevanza. Il biossido di carbonio, ad esempio, è prodotto dalla respirazione umana e può raggiungere livelli elevati in ambienti scarsamente ventilati. I COV composti organici volatili possono derivare da materiali da costruzione, vernici, mobili e prodotti per la pulizia. Le particelle sospese possono provenire da fonti esterne, come l’inquinamento atmosferico, ma anche da attività interne, come cucinare o utilizzare candele. L’umidità e il fumo di tabacco sono ulteriori fattori che possono influenzare la qualità dell’aria.

Dopo avere fatto chiarezza su questi concetti fondamentali le Linee guida ci offrono alcune tips per migliorare la qualità dell’aria nei nostri edifici…

  1. Procedere con un’adeguata ventilazione: una corretta circolazione dell’aria riduce la concentrazione di inquinanti e contribuisce al mantenimento di livelli di umidità accettabili.
  2. Mantenere sempre sotto controllo l’umidità: è molto importante prevenire l’insorgere di muffe. Per evitarlo i livelli di umidità dovrebbero essere mantenuti tra il 30% e il 60%.
  3. Proibire il fumo di tabacco: benché in Italia non si possa più fumare nei locali pubblici è spesso ancora consuetudine permettere di fumare in alcune aree degli uffici privati o nelle case, questa abitudine va disincentivata.
  4. Utilizzare materiale da costruzione e arredi a basso impatto ambientale: l’OMS consiglia l’utilizzo di materiali a bassa emissione di COV e di prodotti certificati come a basso impatto ambientale. È essenziale controllare sempre le certificazioni e le schede tecniche di un determinato materiale.
  5. Monitorare costantemente la qualità dell’aria e cercare di sensibilizzare le persone intorno a noi.

Fonte https://www.who.int/publications/m/item/who-ambient-air-quality-database-(update-2023)

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